venerdì 30 gennaio 2015

LE MALDOBRIE di Nonno Giulio

In realtà per me sarebbe più corretto scrivere "LE MALDOBRIE di Zio Giulio" o meglio ancora del Prozio Giulio...
Ed eccolo il Prozio Giulio, fratello minore di mio nonno Luigi.


Leggendo il suo libro mi sono letteralmente tuffata nella vita della mia famiglia paterna dei primi del '900. I bisnonni Gabriella e Domenico, mio nonno Luigi, il secondogenito e poi gli altri fratelli e sorelle, in tutto sette.

Da sinistra: Zio Giovanni, Zia Anna, Zio Giulio, Zio Gino e Zio Bruno. Nella foto mancano mio nonno Luigi e la Zia Caterina.
 Una famiglia decisamente benestante, che girava in carrozza, viveva in una grande villa e aveva mezzadri e servitù. I figli se la spassavano tutto il giorno, giocando nei campi e nei boschi e facendo un sacco di scherzi e a volte anche dei danni.
Ho scoperto cose che non avrei mai immaginato. Per esempio non sapevo che mio nonno, lo zio Giovanni, di un anno più giovane, lo zio Giulio e lo zio Bruno sono stati cacciati da ben tre collegi quando frequentavano le superiori, proprio per la loro propensione agli scherzi e alla  insofferenza alla disciplina.
D'altronde erano cresciuti in campagna, liberi come uccelli, con due genitori piuttosto permissivi e la vita di collegio non era certo fatta per loro.

I miei Bisnonni, Gabriella e Domenico
 La prima parte del libro racconta proprio di questo periodo spensierato: l'amore per la natura, la continua scoperta della sua bellezza, le rivalità tra bande di ragazzini del paese, la costruzione delle capanne sugli alberi... ma anche le mille burle che la meravigliosa fantasia di quei ragazzini sfrenati sapeva inventare...

da sinistra: nonno Luigi, Zio Giulio e Zio Giovanni (1904)
In estate la famiglia andava in villeggiatura a Lignano, che al tempo non era certo il centro turistico che è adesso!!! Vi erano solo due alberghi e poche case e le persone che vi andavano erano più o meno sempre le stesse. Fra loro anche famiglie austriache. Lo zio racconta di come amassero sbeffeggiarli e a volte scoppiavano grandiose risse tra italiani e austriaci, preludio della guerra che da li a poco sarebbe scoppiata.

La famiglia in villeggiatura ai bagni di Lignano nel 1910
L'ultima parte del libro parla degli anni del collegio, che coincidono anche con gli anni della guerra: i bombardamenti sulla città di Udine, la penuria di cibo, la nostalgia per il periodo dell'infanzia spensierata... ma nonostante la situazione non facile non smettevano mai di fare scherzi e burle!!!
Intanto la Grande Guerra si fa sempre più presente nella vita della famiglia: qualche amico e vicino partito per il fronte non torna, i contadini richiamati che non lavorano più i campi e la campagna che è semiabbandonata e poi, il colpo più duro, mio nonno Luigi che si arruola volontario e parte per il fronte del Carso, le sue sporadiche visite in licenza, i suoi drammatici racconti. Le ultime pagine si chiudono con la tragica ritirata di Caporetto, l'abbandono frettoloso della casa, gli austriaci che avanzano veloci, i colpi di mitraglia, la paura, la fame...

Vorrei scrivervi qualche stralcio, qualche passaggio, ma dovrei trascrivervi tutto il libro perchè è tutto bellissimo. L'edizione è di quelle famigliari, stampato in pochi esemplari solo per la lettura dei parenti e degli amici ma questo libro meriterebbe una pubblicazione "vera" perchè oltre ad essere ben scritto, è ironico, divertente e racconta una pagina della nostra storia davvero interessantissima.


Sono davvero contenta di avere letto questo libro perchè c'erano moltissime cose della storia di mio nonno e dei suoi fratelli che ignoravo totalmente.
Mio nonno lo ricordo poco perchè purtroppo morì quando avevo appena 5 anni, lo zio Giovanni perse la vita molto giovane cadendo da cavallo, zio Giulio divenne medico e primario stimatissimo e come tutti gli altri visse una vita lunga e serena. Serbo dei vecchi zii, tutti ormai scomparsi da tempo, un caro ricordo...
C'è qualcosa nei loro visi che mi commuove. Nei loro occhi vedo gli occhi di mio padre e in parte anche i miei. Un filo ci lega, un filo fatto di destino e sangue, di DNA e di ricordi!
Ma spontanea mi sorge una domanda: come mai mio nonno Gigi, che si è arruolato volontario a diciotto anni per andare a sparare agli odiati austriaci, che ha combattuto a Caporetto e a Vittorio Veneto, poi abbia sposato una ragazza austriaca?  L'Amore... l'Amore...

Nonno Gigi, Nonna Lilli e mio papà... (1929)
Questo libro è prezioso. Avrà nella mia libreria il posto d'onore!!!

Un abbraccio a tutti
Francesca

20 commenti:

  1. Che splendido libro Francesca! Hai ragione, è un vero tesoro. Se venisse pubblicato io lo comprerei: adoro i racconti delle vicende familiari del passato.
    Un abbraccio!

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    1. Si, è davvero bellissimo. Mi sorprende che nessuno abbia mai pensato au una pubblicazione più seria, considerato anche il fatto che una delle figlie dello zio Giulio è giornalista e conosce il mondo dell'editoria!
      Magari in futuro!!!
      Un bacio
      Francesca

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  2. hai un tesoro Francesca, e poi è un pezzo di storia della tua famiglia. Fortunata!!

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    1. Qualche anno fa abbiamo organizzato un pranzo con tutti i parenti discendenti di questa grande famiglia. C'erano ancora zio Giulio e zio Gino, Zia Anna e zia Caterina e poi tutti i figli e i nipoti. Eravamo un esercito!!! Avevano preparato un enorme albero genealogico a partire da Gabriella e Domenico. Un albero pieno di rami e rametti. Una meraviglia!
      Purtroppo gli zii non ci sono più, ma nel frattempo l'albero è cresciuto ancora. Sarebbe davvero da rifare!!!
      Un abbraccio
      Francesca

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  3. che bella eredità!!! un tesoro! anch'io vorrei scrivere la vita della mia famiglia per lasciare un ricordo ai miei figli tanto lontani da quei giorni e dalle nostre esperienze.

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    1. Che bello!!! Fallo, fallo!!!
      Ti mando un bacio di incoraggiamento.
      Francesca

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  4. Mi vengono i brividi per le coincidenze....
    Sto portando avanti un piccolo progetto di racconti di famiglia, della mia nonna.....io sono legatissima a lei....
    Per caso sono approdata qui sul tuo blog... È come sentirsi a casa....
    Sei davvero fortunata ad avere questa eredità, fortunatissima.
    Grazie per la tua condivisione.
    Sereno weekend
    Lena

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    1. Questo libro è doppiamente prezioso anche perchè dei miei nonni e bisnonni non sapevo quasi niente. Come già dicevo mio nonno è morto quando ero molto piccola mentre mia nonna è mancata molto giovane (aveva 59 anni) quando io non ero ancora nata. Mio padre non ci parlava spesso di loro, era un uomo piuttosto riservato e quindi io non sapevo poi molto.
      Bello il tuo progetto. Spero che si possa portare a termine.
      Un abbraccio
      Francesca

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  5. che meraviglia, Francesca. Amo moltissimo le storie di famiglia e mi " vanto" di essere un po' la memoria storica della mia! La parte più interessante e divertente era la famiglia della nonna paterna, alla quale somiglio un sacco! Mio padre ha avuto, fino all'ultimo istante di vita, una memoria prodigiosa e quindi ho potuto attingere da lui un sacco di ricordi. Mi piace tramandare le storie di famiglia ai miei figli, quando erano piccoli ascoltavano i racconti come se fossero state favole....delle quali anche loro erano e sono un pochino protagonisti.
    un abbraccio Emanuela

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    1. Mia madre dice sempre che vorrebbe scrivere un libro sulle sue memorie. Anche lei ne avrebbe tante da raccontare, di belle e di brutte!
      Ogni vita ha il suo romanzo!
      Un abbraccio
      Francesca

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  6. Ma che meravigliaaaaa, e che invidia ... vorrei avercelo io un libro così ma purtroppo nessuno nella mia famiglia era scribacchino, peccato perchè erano vite da romanzo ai nostri occhi contemporanei. Fai bene a dedicargli un posto d'onore!!!! Un abbraccio

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    1. C'è un altro parente che ha tenuto un diario quando faceva il contabile coatto in un campo di concentramento nazista!
      Bisognerebbe convincere i parenti a trascriverlo!
      Un abbraccio
      Francesca

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  7. Mamma mia Francesca!!!! Che meraviglia e che fortuna poter avere tutto questo...
    Un tuffo nel passato.... sulla carta.... bacisorrisi!!! Carmela

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    1. Si, sono consapevole di essere fortunata. Aver letto questo libro è stato un autentico dono!
      Grazie Zio.
      Un abbraccio
      Francesca

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  8. Le tue radici sono affondate ancora più profondamente rendendoti più sicura. Doveva essere un gran bel tipo tuo nonno Giulio.
    Ciao.

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    1. Giulio era il fratello di mio nonno! Mio nonno si chiamava Luigi (Gigi) e non era molto più tranquillo!!! Direi che era una famiglia un po' fuori dal comune.
      Un abbraccio
      Francesca

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  9. Ciao Francesca, ti leggo ogni tanto ma mi sorprende essere approdata qui a leggere questa storia proprio nel momento in cui sto costruendo un album di famiglia con tutti gli antenati!! Sei fortunatissima ad avere questo prezioso documento (e complimenti allo zio Giulio, non era forse un bel fiò? Ma perché è vestito da indiano?).
    Le foto che hai pubblicato sono STUPENDE!
    Un saluto

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    1. Era vestito così perchè amava molto i travestimenti. Era un eccentrico, almeno da giovane. Io me lo ricordo come un caro vecchietto molto stimato e amato. Da ragazzo era davvero carino, ai ragione!!!
      Un abbraccio grande
      Francesca
      P.S. Auguri per la tua impresa dell'album!!!

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  10. oddio!!! che meraviglia!!! tu non hai idea di quanto ami queste cose! Ho una cassetta con tante foto dei mie bisnonni materni ne ho una della mamma del mio bisnonno!!!! per me è una reliquia proprio ma è troppo bello io sempre l'idea che in un qualche modo quelle persone continuino a vivere nelle foto

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  11. Come forse avrai visto sul mio blog, sono anch'io appassionata di storie familiari, e la tua è maggiormente preziosa perché la fonte è di prima mano, davvero fortunatissima ad avere un libro in cui sono segnati aneddoti, storie e racconti che altrimenti sarebbero andati persi!

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