venerdì 30 gennaio 2015

LE MALDOBRIE di Nonno Giulio

In realtà per me sarebbe più corretto scrivere "LE MALDOBRIE di Zio Giulio" o meglio ancora del Prozio Giulio...
Ed eccolo il Prozio Giulio, fratello minore di mio nonno Luigi.


Leggendo il suo libro mi sono letteralmente tuffata nella vita della mia famiglia paterna dei primi del '900. I bisnonni Gabriella e Domenico, mio nonno Luigi, il secondogenito e poi gli altri fratelli e sorelle, in tutto sette.

Da sinistra: Zio Giovanni, Zia Anna, Zio Giulio, Zio Gino e Zio Bruno. Nella foto mancano mio nonno Luigi e la Zia Caterina.
 Una famiglia decisamente benestante, che girava in carrozza, viveva in una grande villa e aveva mezzadri e servitù. I figli se la spassavano tutto il giorno, giocando nei campi e nei boschi e facendo un sacco di scherzi e a volte anche dei danni.
Ho scoperto cose che non avrei mai immaginato. Per esempio non sapevo che mio nonno, lo zio Giovanni, di un anno più giovane, lo zio Giulio e lo zio Bruno sono stati cacciati da ben tre collegi quando frequentavano le superiori, proprio per la loro propensione agli scherzi e alla  insofferenza alla disciplina.
D'altronde erano cresciuti in campagna, liberi come uccelli, con due genitori piuttosto permissivi e la vita di collegio non era certo fatta per loro.

I miei Bisnonni, Gabriella e Domenico
 La prima parte del libro racconta proprio di questo periodo spensierato: l'amore per la natura, la continua scoperta della sua bellezza, le rivalità tra bande di ragazzini del paese, la costruzione delle capanne sugli alberi... ma anche le mille burle che la meravigliosa fantasia di quei ragazzini sfrenati sapeva inventare...

da sinistra: nonno Luigi, Zio Giulio e Zio Giovanni (1904)
In estate la famiglia andava in villeggiatura a Lignano, che al tempo non era certo il centro turistico che è adesso!!! Vi erano solo due alberghi e poche case e le persone che vi andavano erano più o meno sempre le stesse. Fra loro anche famiglie austriache. Lo zio racconta di come amassero sbeffeggiarli e a volte scoppiavano grandiose risse tra italiani e austriaci, preludio della guerra che da li a poco sarebbe scoppiata.

La famiglia in villeggiatura ai bagni di Lignano nel 1910
L'ultima parte del libro parla degli anni del collegio, che coincidono anche con gli anni della guerra: i bombardamenti sulla città di Udine, la penuria di cibo, la nostalgia per il periodo dell'infanzia spensierata... ma nonostante la situazione non facile non smettevano mai di fare scherzi e burle!!!
Intanto la Grande Guerra si fa sempre più presente nella vita della famiglia: qualche amico e vicino partito per il fronte non torna, i contadini richiamati che non lavorano più i campi e la campagna che è semiabbandonata e poi, il colpo più duro, mio nonno Luigi che si arruola volontario e parte per il fronte del Carso, le sue sporadiche visite in licenza, i suoi drammatici racconti. Le ultime pagine si chiudono con la tragica ritirata di Caporetto, l'abbandono frettoloso della casa, gli austriaci che avanzano veloci, i colpi di mitraglia, la paura, la fame...

Vorrei scrivervi qualche stralcio, qualche passaggio, ma dovrei trascrivervi tutto il libro perchè è tutto bellissimo. L'edizione è di quelle famigliari, stampato in pochi esemplari solo per la lettura dei parenti e degli amici ma questo libro meriterebbe una pubblicazione "vera" perchè oltre ad essere ben scritto, è ironico, divertente e racconta una pagina della nostra storia davvero interessantissima.


Sono davvero contenta di avere letto questo libro perchè c'erano moltissime cose della storia di mio nonno e dei suoi fratelli che ignoravo totalmente.
Mio nonno lo ricordo poco perchè purtroppo morì quando avevo appena 5 anni, lo zio Giovanni perse la vita molto giovane cadendo da cavallo, zio Giulio divenne medico e primario stimatissimo e come tutti gli altri visse una vita lunga e serena. Serbo dei vecchi zii, tutti ormai scomparsi da tempo, un caro ricordo...
C'è qualcosa nei loro visi che mi commuove. Nei loro occhi vedo gli occhi di mio padre e in parte anche i miei. Un filo ci lega, un filo fatto di destino e sangue, di DNA e di ricordi!
Ma spontanea mi sorge una domanda: come mai mio nonno Gigi, che si è arruolato volontario a diciotto anni per andare a sparare agli odiati austriaci, che ha combattuto a Caporetto e a Vittorio Veneto, poi abbia sposato una ragazza austriaca?  L'Amore... l'Amore...

Nonno Gigi, Nonna Lilli e mio papà... (1929)
Questo libro è prezioso. Avrà nella mia libreria il posto d'onore!!!

Un abbraccio a tutti
Francesca

sabato 24 gennaio 2015

Un libro stupendo

E' arrivato, dopo un'attesa di quasi una settimana. Non vedevo davvero l'ora di averlo tra le mani... LA MIA CUCINA CON LE PIANTE SELVATICHE di Meret Bissegger.


Il libro è stupendo, ricco di immagini e corredato da bellissime fotografie di Hans-Peter Siffert.
Le descrizioni delle erbe selvatiche sono esaustive e le ricette sono interessantissime e molto originali.


Ho trascorso la serata di ieri a sfogliare il libro, a leggere le descrizioni delle piante, a sognare di andare a raccoglierle... e questo pomeriggio realizzerò questo piccolo grande sogno.
Ho individuato tantissime piante che non conoscevo, scoprendo non solo che sono commestibili, ma che si utilizzano per realizzare tante ricette deliziose ed interessanti.


L'unico difetto di questo libro, se proprio vogliamo essere pignoli, è che è molto grande e pesante e non me lo posso portare dietro quando vado a raccogliere le erbe da cucinare.
Ho un'amica, anche lei appassionata di erbe spontanee, che ha fatto un corso con Meret Bissegger, andando fino in Svizzera per poterlo frequentare, e mi dice che è una persona molto carina e disponibile...


Mi piacciono queste cose e queste persone, quelle che vanno alla riscoperta dei patrimoni dimenticati. Mi piacciono gli agricoltori che preservano le vecchie qualità di frutta, per esempio, o quelli che seminano nei campi cereali antichi, magari meno produttivi ma AUTENTICI!!!
Mi piacciono le cose e le persone VERE e solo di persone così vorrei circondarmi.
La mia energia vibra ad una frequenza nuova e spero davvero di attirare a me solo Verità, Autenticità e Semplicità.


Mi attira moltissimo anche la Cucina Naturale e so che in regione ci sono cuochi che tengono dei corsi. Cucina Naturale e Piante Spontanee: che connubio meraviglioso!!!!

Buon fine settimana a tutti e a presto
Francesca


giovedì 22 gennaio 2015

Segnali di rinascita

E' inverno, non ci sono dubbi, eppure già la terra da segni di risveglio.
Le giornate sono un pochino più lunghe e il sole piano piano allunga il suo corso nelle strade del cielo. E io tutto questo lo sento, soprattutto dalla smania che mi prende quando, armata di cestino e coltello, esco per andare alla ricerca di erbe spontanee.
Quello che si può raccogliere adesso non è molto, è vero, ma già si vedono i segnali di un risveglio che non si farà attendere più molto.
Già da alcuni giorni raccolgo la VALERIANA SELVATICA (Valerianella Olitoria) .

 

Adoro questa tenera insalatina, dal sapore dolce e delicato. Quest'anno ne ho trovata tantissima in un punto del vigneto particolarmente riparato dal vento e ben esposto al sole.
Cresce nei campi o sotto le vigne dalla fine di gennaio (nei punti più assolati) fino a marzo. Dopo tende ad andare in fiore e non si raccoglie più.
Ha proprietà disintossicanti e lassative ed è ricca di sali minerali e vitamine. Le radicette hanno proprietà sedative e calmanti del sistema nervoso.
Sono giorni ormai che, sia a pranzo che a cena, ci mangiamo tutti un bel piattone di valeriana selvatica appena raccolta.


Un'altra piantina che si trova facilmente in questo periodo è l'ALLIUM VINEALE, erroneamente chiamata erba cipollina.


Questa è una piantina che personalmente adoro. La utilizzo per insaporie insalate, zuppe e formaggi e l'anno scorso la mia Maestra Emanuela mi ha insegnato una deliziosa ricetta, facile e veloce, da fare con l'allium vineale. Chi mi seguiva da prima la conosce già, ma io la riporto qui a beneficio dei miei nuovi lettori.

 Crema di aglio Vineale ai formaggi
10-12 steli di aglio vineale - 80 gr di ricotta -100 gr di taleggio - 50 gr di latte - sale e pepe q.b.

Lavare l'aglio vineale e tagliuzzarlo finemente. Mettere in un mixer i formaggi e il latte e frullare fino ad ottenere una crema. Aggiungere l'aglio vineale, il sale e il pepe a piacere.
Questa salsa è ottima per condire la pasta, farcire panini, insaporire zuppe, risotti e insalate.

Passeggiando sulle colline ho poi scovato, cercando tra l'erba, i germogli di quelle piante che faranno la mia gioia tra un mese o poco più. Per ora sono solo neonati, ma il mio occhio non mi inganna.
Ecco qui il SILENE ALBA, di cui vi parlerò però più diffusamente quando sarà il momento giusto per raccoglierlo...


...e il RUMEX ACETOSA, chiamata volgarmente "pane e vino". Ma anche di questa piantina vi parlerò più avanti.


Stasera volevo solo farvi partecipi della mia gioia nello scoprire questi segnali di rinascita, questi timidi accenni di risveglio.
E poi, sarò sincera, non vedevo l'ora di inaugurare i post con etichetta "piante spontanee"!!!
Vi parlerò molto delle piante spontanee, perchè mi sono resa conto che sono per me una autentica passione e voglio imparare sempre di più, sia attraverso corsi con insegnanti esperti e sia attraverso libri e pubblicazioni... e se vi va, impareremo insieme!!!
Un abbraccio grande

Francesca


venerdì 16 gennaio 2015

Dammi tre parole


Oggi ho involontariamente assistito alla discussione tra un uomo e una donna. Mi ci sono trovata praticamente in mezzo, con lei che si allontanava offesa e risentita senza voltarsi e lui che la chiamava e le diceva di non fare la stupida, di tornare indietro. Ma nessuno dei due ha ceduto, si sono allontanati senza che ne' lui ne' lei facesse un gesto o un tentativo di riavvicinamento.  E ho pensato dentro di me che è davvero difficile relazionarsi con il prossimo, capirsi, parlarsi. Ho cercato di analizzare perchè è tanto difficile e ho concluso che c'è troppo poco amore, che non amiamo abbastanza intensamente.


Ma cos'è davvero Amore? Non credo sia passione, o almeno non solo e sicuramente non dopo tanti anni che si sta insieme. Non è nemmeno l'affetto, la fiducia o l'amicizia. Questi sono tutti elementi importanti ma non basta, non basta.
Dopo 26 anni che sto con Roberto e soprattutto dopo gli ultimi otto, ossia da quando si è  ammalato, ho imparato che non c'è Amore senza tre elementi importanti, tre parole di cui si è quasi scordato il significato, tre parole che quasi nessuno più usa e che ad alcuni suonano quasi come parolacce: dedizione, sacrificio e rinuncia.


Non parlo solo dell'Amore fra un uomo e una donna, ma anche dell'Amore di una madre per i figli, dei figli per i genitori e di qualsiasi altra forma vogliamo prendere in considerazione.
Senza Dedizione, Sacrificio e Rinuncia l'Amore non è Amore.
L'ho imparata con il tempo questa lezione e mille e mille volte ho covato rabbia e rancore per tutte le cose a cui ho dovuto rinunciare a causa della malattia: viaggi, vacanze, amici, cene fuori, o anche solo il piacere di una chiaccherata perchè da un po' non ha nemmeno voglia di parlare...
Ho avuto moti di ribellione, fughe desiderate e anche attuate (ma solo per una notte, a piangere sulla spalla di qualche amorevole amica fidata!), porte sbattute, pianti dirotti e urla di rabbia trattenuta ma solo fino ad un certo punto.


 Oggi, trovandomi in mezzo ai due infelici amanti ho provato un desiderio irrefrenabile di essere a casa, accanto a Lui, all'uomo della mia vita a cui dedico e dedicherò ogni giorno della mia vita e ai nostri figli, che sono la luce e la giovinezza, il sorriso e l'entusiasmo.
Ma con gli anni e con l'esperienza ho anche imparato che amare non significa rinunciare a se stessi, per quanto grande sia il nostro sentimento. Ho capito che se mi amo follemente, se do spazio ai miei desideri e nutro le mie passioni sarò più forte e potrò dare più Amore a chi mi sta accanto.
Ho bisogno di tanta forza e la Natura mi sta aiutando tantissimo.
Le mie passeggiate giornaliere sono ormai irrinunciabili e mi rendo conto che più si avvicina la bella stagione e più mi ricarico di energia ad ogni passo. Anche se i rami degli alberi sono spogli, anche se fa freddo e la notte gela, anche se tutto sembra immobilizzato, c'è nella terra la vita che pulsa e io rubo questa vita, un po' ogni giorno. E ringrazio Dio per questo.

Ieri è arrivata l'agenda di Ylenia, "A passi leggeri" ( http://www.iltempodellacrisalide.it/a-passi-leggeri/ ).


La adoro. La guardo, la sfoglio, la leggo, la annuso.
Mi da gioia averla tra le mani e penso che è di cose così che d'ora in poi voglio circondarmi, cose autentiche, fatte con Amore, che mi danno calore e mi stringono, come un abbraccio.
E penso che ho bisogno di Autenticità, di Verità, di Semplicità. Grazie Ylenia!!!

Ogni giorno imparo qualcosa ma oggi la lezione è stata davvero importante.

Vi abbraccio tutti con Amore
Francesca



giovedì 8 gennaio 2015

Un caffè siberiano bevuto con una lepre di nome Benito

Accidenti che titolo strano... ma è solo un modo per sintetizzare in un'unica frase i libri che ho letto nell'ultimo mese!!! Perdonatemi questo piccolo gioco di parole.

Il primo libro che ho letto è stato IL CAFFE' DELLE DONNE di Widad Tamimi.


La protagonista è una donna in bilico tra due culture diversissime e non riesce a decidere a quale è più legata. Italianissima eppure con il cuore ad Amman, prende decisioni sciocche ed infantili e spesso si nasconde dietro questo suo essere araba e quindi diversa. Non è un bel personaggio e quasi nessuna delle sue non-scelte è stata da me condivisa, ma nonostante l'irritante protagonista il romanzo mi è piaciuto. Ho molto apprezzato lo stile pulito e fresco, estremamente piacevole. È curioso che i due personaggi che ho più apprezzato sono Giacomo e Leila, il primo autenticamente italiano, la seconda profondamente araba.
Questo era il libro del mese di Dicembre del gruppo di lettura "Il naso nei libri" e devo dire che tutto sommato è abbastanza piaciuto a tutti. Se volete leggere un resoconto della serata potete cliccare sul banner che trovate a destra del blog.

Un altro libro che ho molto apprezzato è stato L'ANNO DELLA LEPRE Di Arto Paasilinna.


Delizioso, piacevolissimo. Un uomo investe un leprotto con l'automobile, il leprotto scappa nel bosco ferito, l'uomo scende dall'auto e lo soccorre ma dopo averlo raggiunto e curato, invece di tornare verso la strada, continua a camminare verso la foresta lasciando tutto ciò che era e aveva alle spalle. Così comincia questo romanzo, sorprendente e divertente... un uomo, una lepre, la foresta e mille avventure.

Ma il libro che questo mese mi ha colpito come uno schiaffo e che mi è piaciuto oltre ogni dire è EDUCAZIONE SIBERIANA di Nicolai Lilin.


Sono affascinata dallo stile, dal contenuto e dal protagonista che, nonostante abbia scritto il romanzo in italiano e tutto sommato racconti cose assai dure, lo ha fatto con una fluidità e una piacevolezza assoluta. Anche li dove descrive violenze estreme, riesce sempre ad essere un po' bambino, riesce a farci vedere le cose attraverso il filtro di quell'"educazione siberiana" che fa di un criminale un "criminale onesto" e quest'ossimoro, che sembrerebbe in apparenza assolutamente inconciliabile, diventa possibile.
Forse verso la fine lo stile si fa un po' tirato, quasi frettoloso ma questo toglie poco al quadro nel suo insieme. Consigliatissimo.

In questo momento sto leggendo CANALE MUSSOLINI di Antonio Pennacchi.


Sono un po' perplessa. Ho alcune osservazioni da fare su questo romanzo: prima di tutto è eccessivamente prolisso. L'autore ripete certe cose due, tre, quattro volte e questo alla lunga risulta un po' fastidioso. Ci sono poi alcune precisazioni e osservazioni piuttosto banali, come il continuo ripetere "A quel tempo non c'era questo... a quel tempo non c'era quello..." che nulla aggiungono se non l'impressione che Pennacchi pensi che siamo tutti un po' stupidi e non sappiamo nulla di come era la vita nei primi 40 anni del '900.
D'altra parte la storia che viene raccontata è davvero originale e scritta con uno stile particolarissimo. Praticamente è una lunga intervista al nipote del nonno Peruzzi che, insieme alla numerosissima famiglia, nel 1932, si è trasferito dalla campagna veneta all'Agro Pontino di recente bonifica.
Non ho terminato il libro ma mi pare di intuire che sarà il racconto di una "grande delusione" perchè i Peruzzi, famiglia fascista che ha indossato le camice nere degli squadristi e ha fatto la Marcia su Roma, credo resteranno piuttosto scornati!!!!
Tutto sommato un piacevole ripasso della nostra storia recente vista dalla parte di chi al Duce e all'Italia fascista ha creduto profondamente.

Adesso vi saluto e vi rimando al prossimo resoconto delle mie letture.
Un abbraccio
Francesca

martedì 6 gennaio 2015

Cuore pieno di vita


Mai come quest'anno ho amato l'inverno e sono felicissima che finalmente sia davvero INVERNO!!!
Ogni giorno cerco di fare una passeggiata, anche se il freddo punge la pelle della faccia e preferirei starmene in casa accanto alla stufa a coccolare il gatto... ma fuori, fuori è tutto talmente bello.
Passeggio su per la collina, tra le vigne spoglie e scruto tra l'erba alla ricerca di qualche pianta spontanea, qualche primizia. Oggi ho visto minuscoli cespetti di valeriana e il mio cuore si è riempito di emozione.
E' inverno, è vero, ma la vita continua a battere, il cuore della Natura continua a pulsare, ogni giorno, ogni giorno.
Tutto intorno mi parla una lingua antica che a volte è difficile da comprendere ma se si sta in silenzio si può quasi sentire il respiro della montagna. E il grido del falco. E il fruscio fra le foglie secche. E il battere delle ali degli uccelli che volano sopra di te. E la voce del vento che attraversa il boschetto e giungendo fino a te ti sussurra parole piene d'Amore.
Ascolterò ogni giorno questa voce e anche se all'inizio capirò poco, o forse nulla, sono sicura che con il trascorrere dei giorni, comprenderò.


Ieri ho inviato una mail alla mia amica Nicoletta che vive in Scozia e le ho scritto che "ho deciso di essere felice perchè la felicità è una scelta"... e ne sono convinta!!!
E sono anche convinta che quella meravigliosa voce che ancora non riesco a comprendere è la chiave della mia felicità perchè ogni volta che passeggio sulla collina, tra le vigne, i boschi e i campi, sento che ad ogni passo mi dissolvo e divento anche io collina, vigna, bosco e campo.

Vi abbraccio forte
Francesca


domenica 4 gennaio 2015

Che tempi... che tempi...

Che giornata oggi.
Non so da voi, ma qui è stata una giornata a dir poco radiosa, con cielo terso e vento teso ma per nulla fastidioso... la giornata ideale per mostrarvi la mia casa e farvi vedere il contesto in cui è immersa.


Sono così orgogliosa e felice della mia casa che non smetterò mai di mostrarvela e fotografarla.
A dire il vero la casa in se non ha niente di speciale: è la tipica casa friulana di contadini, composta da piano terra, primo piano e mansarda. E' una casa appoggiata al terreno, senza fondamenta. In fase di ristrutturazione noi l'abbiamo rifondata facendo il vuoto sanitario con igloo di plastica coperti con cemento, sia per isolare il pavimento dall'umidità, sia per evitare il famigerato randon, un gas radioattivo naturale che potrebbe accumularsi proprio nelle case senza isolamento.

Pavimento della cucina in fase di ristrutturazione
Abbiamo anche rifatto il tetto, che versava davvero in condizioni pietose... e questo è stato davvero il lavoro che ci ha messo maggiormente alla prova anche perchè, e i miei vecchissimi lettori se lo ricorderanno di sicuro, quando abbiamo fatto rifare il tetto noi abitavamo già dentro la casa.
Ecco il tetto "PRIMA"...

... e il tetto "DOPO"...


ma fra il PRIMA e il DOPO... UN DISASTRO tra calcinacci, polvere, confusione, rumori e disagi di vario genere e natura.






Certo, avessimo potuto scegliere avremmo prima ristrutturato la casa e poi ci saremmo andati a vivere ma era davvero urgente che mio marito lasciasse la città per un posto più sano.
Che periodo, ragazzi!!! Non lo auguro a nessuno!!!
Alla fine mi sono arresa e non facevo più le pulizie in casa, tanto era perfettamente inutile. Nonostante avessimo isolato la parte in fase di ristrutturazione con la parte abitata, la polvere si insinuava ugualmente depositandosi dappertutto, DAPERTUTTO!!!
A tutt'oggi la casa non è finita. Le mansarde sono ancora al grezzo e avremmo bisogno di un secondo bagno ma... abbiamo finito i soldi... e quindi aspettiamo tempi migliori!!!
Ma anche così, ancora non finita, adoro la mia casa anche se non è un gran che. O meglio, adoro il posto dove si trova la mia casa!
E, diciamocelo, potete darmi torto?


E voi, che rapporto avete con la vostra casa?
Vi abbraccio forte
Francesca

giovedì 1 gennaio 2015

Ombra

E' tempo di bilanci e di buoni propositi ma io non voglio fare bilanci dell'anno appena trascorso. E' passato, nel bene e nel male.
E non voglio nemmeno fare l'elenco dei buoni propositi. Dopo si sta meglio, ci si sente sollevati, ci si illude di avere fatto qualcosa di utile e costruttivo ma sono tutte balle!!! Almeno per quel che mi riguarda, i buoni propositi restano sempre lettera morta perchè c'è una cosa che devo sconfiggere prima di ogni altra ed è LA PIGRIZIA. Se prima non affronto lei, non sconfiggo lei, ogni buon proposito resterà tale!!!
Oggi, dopo un delizioso pranzo consumato insieme ai miei figli e al mio acciaccatissimo marito, sono andata a fare una passeggiata tra le colline vicino a casa mia. La giornata era fredda ma assolutamente radiosa.
La neve, caduta come una spruzzata di zucchero nei giorni scorsi, non si era ancora sciolta e sulle scale che portano all'orto ho trovato le leggere impronte di Hermione.


Il sole splendeva su un paesaggio sotto zero. Ho respirato profondamente l'aria gelata, scacciando un poco la pesantezza lasciata dai pranzi natalizi e il mio respiro è diventato piano piano più affannoso, mano a mano che salivo sulla collina.
Mi sono sentita pesante, dentro e fuori. E dentro di me ho pensato che in fondo sono solo un' ombra.



Ho spesso inviadiato agli animali la loro capacità di vivere, vivere e basta.
Ciò che ci distingue da loro è anche la nostra maledizione, in fondo, perchè il desiderio di fare sempre di più, di conoscere sempre di più, la spinta che tanto ci ha portato avanti nei secoli, la straordinaria poesia che ci ha permesso di scrivere e creare opere d'arte assolute, l'ingegno e l'anelito che ci spingono sempre avanti, nel contempo non ci permettono di goderci il momento presente.
Il Qui e Ora sfugge sempre, troppo legati al passato e sempre ansiosi di anticipare o progettare il futuro.
Oggi, mentre passeggiavo sulla collina e i miei passi facevano scricchiolare l'erba sotto i miei piedi, pensavo a tutto questo.
L'unico proposito che faccio per il nuovo anno è solo quello di VIVERE ogni giorno come un animale felice, raccogliere la vita nel palmo della mia mano, bere la luce del sole o la pioggia, tutto quello che verrà. Stare accanto alla mia famiglia, dare aiuto e sostegno ai miei figlie e tanto amore a mio marito che, se anche non sembra averne bisogno, anche se si è fatto duro e solitario, ne ha un bisogno estremo, molto più di quanto ne abbia bisogno io.
Per uscire dall'ombra e dare alla mia vita la consistenza che merita, devo viverla... è semplice, ma solo in apparenza perchè VIVERE non significa aprire gli occhi e muovere il corpo ma aprire il cuore e muovere l'anima.
Un abbraccio grande a tutti.

Francesca

P.S. Buon 2015 a tutti