martedì 24 gennaio 2017

Pensieri...





Stamattina ho dei pensieri che non so come definire.
Mi sono alzata pensando a quanto sia cambiato il nostro paese negli ultimi venti-trent'anni!
Ricordo che quando ero ragazzina, camminare per le strade anche di sera non costituiva un pericolo e le persone che incontravo non venivano da me percepite come una minaccia.
Andavo a scuola a piedi da sola, andata e ritorno e quando andavo a lezione di danza prendevo la corriera alle sette di sera per tornare al mio paese e avevo 12-13 anni.
Voi adesso lascereste una ragazzina di quell'età prendere la corriera da sola a quell'ora, in una stazione piena di extracomunitari e sfaccendati che non si sa bene che cosa ci stanno a fare li?
Chiamatemi pure razzista ma io dico "NO!", non ce la lascerei!
Cammino per strada e su 10 persone che incrocio, almeno 6 parlano una lingua che non comprendo.
Ho l'impressione che l'Italia sia in svendita al peggior offerente, che la stiamo regalando, con tutte le sue bellezze, tutta la sua storia e tutta la sua cultura, a qualcuno che non la ama e non l'amerà, che anzi, appena ne avrà la possibilità (e prima o poi questa possibilità arriverà), la stravolgerà, la modificherà, la violenterà.
Penso a mio nonno, che appena ha avuto l'età per farlo, si è arruolato per andare a combattere in trincea a Caporetto. Si è arruolato per difendere il proprio paese, era disposto anche a morire per questo! Cosa penserebbe di quello che sta succedendo adesso?
Sento che lo stiamo tradendo, e come lui, stiamo tradendo tutti coloro che per la nostra libertà, la nostra civiltà e la nostra cultura hanno combattuto e hanno sofferto, hanno sacrificato tutti i loro beni o la loro stessa vita.
Dove sono finite queste persone?
Oggi ho questi pensieri... aiutatemi a capire quello che sta succedendo, perché mi piange il cuore!
Un abbraccio


Francesca

8 commenti:

  1. Ricordo che quando Giulia andava alle elementari, ed erano un sacco di bimbi ne abitavano vicino, mi sentivo dare dell'incosciente perché la mandavo da sola a scuola....Che era pieno di pericoli!!! Sono passati più di 26 anni , lei ed i suoi amici sono adulti, c'era già allora una gran paura e c'è paura ancora adesso. Nulla è cambiato e questo mi mette una tristezza infinita.
    Anche Genova è piena di extracomunitari....Ma da almeno 30 a mi! Ed in 30 anni , se si vuole, ci si avvicina per conoscere. Secondo me manca questo, la voglia di avvicinarsi e conoscere, chiedere, farsi raccontare. E dopo questo, se si fa questo, si vince la paura.
    Lela

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    1. Brava! Grazie! La stessa risposta che avrei dato io. Conoscere.
      Io quasi 30 anni fa ho smesso di andare a scuola di canto perché dovevo passare in una strada in cui c'erano "i drogati" e avevo paura e i miei non mi accompagnavano ed era difficile, per esempio, che qualcuno andasse in città a studiare per paura dei "balordi".
      E Francesca se vai a piedi incontri tanti immigrati perché non hanno l'auto...
      Il mondo cambierà Francesca, vivremo immersi tra mille lingue e mille culture, quello che dobbiamo imparare è di accettarci e convivere serenamente. L'Italia non è nostra, siamo qui per caso. Chi ha combattuto per l'unità magari poi è emigrato in Svizzera...

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  2. Avete ragione entrambe: la conoscenza sconfigge la paura, però ho l'impressione che queste persone, ovviamente non tutte, non hanno nessuna intenzione di CONOSCERCI.
    Le donne, in genere, non imparano la nostra lingua, anche dopo molti anni che vivono qui e se non parli la lingua del posto, come è possibile l'integrazione?
    L'altro giorno ho incontrato dopo molti anni la mamma di un ragazzino marocchino che andava alle elementari con mia figlia. All'epoca conosceva solo poche parole di italiano, ma era "giustificata", visto che era in Italia da poco. Sono passati dieci anni più o meno e ho constatato che a quelle poche parole che conosceva al tempo ne ha aggiunte poche altre...
    Mi consolo pensando che i figli di questi immigrati, che vanno a scuola qui, parleranno perfettamente la nostra lingua, magari anche con qualche inflessione dialettale, e impareranno anche ad amare questo paese!
    Un bacio

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  3. Negli anni 50,60, e anche 70 ...al podere vecchio la chiave era sempre nella toppa del portone,giorno e notte. Ora in prima serata, come fa buio inseriamo l'allarme perimetrale e poi quello totale (sembra come se fossimo in carcere in casa)e nonostante da mia cognata è la quarta volta che vanno i ladri , anche l'altra sera. Ogni volta che vedo queste persone straniere magari che ti chiedono anche da mangiare ...sono disorientata e penso che questi in tasca non hanno neanche un soldo ...sono disorientata ...e penso ma chi se ne deve occupare ...Ho affittato i miei terreni ai bengalesi (gli unici che ora lavorano la nostra campagna ) ma hanno una cultura diversa e non valgono le mie continue raccomandazioni, le terre sono invase da bottiglie di plastica e quant'altro ...io ho paura per la terra ...per l'inquinamento ...mi ci vorrà prima di ripulirlo....Bisogna conoscere ...però le culture sono diverse, bisogna conoscere tanti hanno voglia di lavorare e farsi una vita dignitosa ma tanti non hanno voglia come d'altra parte anche noi italiani ....a me piacevano più quegli anni dove non c'era la plastica e non c'erano i ladri ........Un saluto!!!

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  4. Il pensiero che hai espresso nel post riguardo alla "svendita" del nostro paese mi ha colpito e ti confesso che spesso lo penso anch'io. Purtroppo sono convinta non sia solo una nostra impressione, ma sia la realtà. La colpa non è degli immigrati ma di chi ci ha governato che ha permesso tutto questo. Si tratta di un discorso molto ampio, una questione di cultura che, in chi ci governa, non c'è. Io parlo per me, in riferimento al disastro che vedo nel mio lavoro - il Restauro dei Beni Culturali - che negli ultimi anni è stato praticamente raso al suolo. Penso al fatto che in molte scuole sono state ridotte o abolite le ore di Storia dell'Arte, una disciplina importantissima; non tanto perchè l'Italia è ricchissima di capolavori ed è fondamentale conoscerli per apprezzare la nostra cultura, ma soprattutto perchè materie come la Storia Dell'Arte, la Letteratura, la Filosofia ecc. aprono la mente e vi instillano la passione per il bello e per l'ambiente in cui viviamo. Queste cose non interessano più. E' giusto reagire al degrado; sacrosanto provare amore per il proprio paese. Io non mi rassegno alla svendita dell'Italia, no, mai e poi mai! Grazie Francesca per questa riflessione.

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  5. Ciao Francesca,
    Condivido le riflessioni che hai espresso e condivido con Laboratorio Oltremare che la colpa è di chi ci ha governato. Insegno in una scuola dell'infanzia da quasi 30 anni e posso dire che per la maggior parte gli stranieri non vogliono integrarsi, semplicemente. Sono rari quelli che lo fanno. Purtroppo ho dovuto ricredermi su questo, ho sempre pensato che il mondo è grande e c'è posto per tutti, accogliere è una grande cosa, ma ora sono disillusa. Manca il rispetto per le persone e per le regole del paese che li accoglie. In compenso c'è molta pretesa di veder soddisfatte le proprie richieste....mi fermo qui!
    Maria Rosa

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  6. L'esempio è sempre fondamentale per ottenere ordine, fiducia , prosperità ...in un paese,ma purtroppo chi ci dovrebbe rappresentare e più dovrebbe amare il nostro paese sono i nostri politici che oramai corrono solo per se stessi,e noi non riusciamo ancora a capire e a metterci d'accordo a come fare per mandarli tutti via...ma io sono fiduciosa prima o poi una volta toccato il fondo si deve per forza risalire è spero che più in basso di questo non si possa più andare...o no ? Valentina

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  7. Ci vorrà tempo per decifrare i perchè e i chi di questa tremenda situazione, certo è che - parlando con una amica della mia età - riflettevamo che avevamo meno cose e meno comodità ma non abbiamo avuto le stesse paure e le stesse ansie (erano altre, non che fosse tutto oro) e le mie figlie dicono sempre che hanno avuto una infanzia libera di conoscere, di uscire con gli amici

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