martedì 3 marzo 2015

L'impermanenza

Ogni cosa esistente è impermanente.
Quando si comincia a osservare ciò,
con comprensione profonda e diretta esperienza,
allora ci si mantiene distaccati dalla sofferenza:
questo è il cammino della purificazione.
Dhammapada, XX (277)


Non è facile afferrare e comprendere il concetto di Impermanenza (Anicca). Risulta difficile pensare che le persone che esistono sulla terra in questo momento fra 100 anni saranno tutte morte e di molte si sarà persa memoria... ma è così... e questo dovrebbe farci pensare che, essendo solo di passaggio, dovremmo imparare a godere del bello e del buono invece di agitarci tanto per cose che comunque, indipendentemente dalla nostra volontà, prima o poi scompariranno, si deterioriranno e diventeranno polvere e macerie.
Passeggiando sulla collina, in questo pomeriggio mite e assolato, ho pensato a tutto questo quando i miei passi mi hanno portato verso sentieri che non avevo mai calpestato.


Alle volte è bello abbandonare le strade note per avventurarsi la dove non si è mai stati. Anche questa è avventura... piccola, se volete, ma pur sempre "esplorazione".
Ovunque crocus e primule in fiore. Una autentica gioia per gli occhi e il cuore.


Ed ecco all'improvviso, anche se non inaspettata, una casa abbandonata che già da tanto tempo desideravo andare a vedere.


Non lo so perchè, ma io ho paura delle case abbandonate. Forse da bambina ho visto troppi film horror con fantasmi e mostri misteriosi, ma le case abbandonate mi fanno sempre venire i brividi lungo la schiena, soprattutto quando sono sola. 
Forse queste case sono l'esempio più evidente del concetto di impermanenza.


Qualcuno per costruire questa casa ha fatto sacrifici, ha messo da parte i soldi oppure l'ha costruita con le sue stesse mani, pietra su pietra.


Magari sognava di lasciarla ai figli o ai nipoti... si illudeva che questa bella casa, posizionata in un punto assolato e panoramico, avrebbe sfidato il tempo e l'usura...


... e invece eccola qui, un ammasso di pietre ricoperte di piante.


Mi chiedo quante donne, quanti uomini hanno vissuto qui. Quanti canti hanno risuonato tra queste mura e anche quanti pianti. Quanti bambini sono nati sotto le travi di questo tetto che ora non c'è più e cerco di immaginare i loro visi. 


Le piante si stanno impossessando di quel poco che è rimasto. Ho quasi l'impressione che il tutto resti in piedi grazie a loro.


C'era una grande pace attorno a questa casa, una bella luce. Non ho avuto paura, nemmeno un po'. 
Impermanenza... oggi mi sono resa conto del significato di questa parola e una grande serenità è scesa su di me.


E' inutile agitarsi, è inutile arrabbiarsi, è inutile cercare di arrivare primi. Godiamoci la vita per quello che è, con il bello e anche con il brutto. Amiamoci e amiamo incondizionatamente perchè alla fine, tutti, chi prima chi dopo, faremo la fine di questa casa in mezzo ai vigneti.

Un abbraccio
Francesca

29 commenti:

  1. Questi sono posti magnifici che piacciono anche a me ad esplorarli, ma quanti crochi stupendi, Ciao

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    1. Io adoro i crocus, sono fiori così delicati, teneri e bellissimi, anche perchè sono i primi che annunciano l'arrivo della bella stagione.
      Un abbraccio
      Francesca

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  2. È così godiamoci il presente,anche se a volte non è facile.
    Una buona giornata

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    1. E' vero, non è facile perchè siamo convinti di essere eterni!
      Bacione
      Francesca

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  3. Sante parole Francesca! Quanto hai ragione! il campo con i crocus è meraviglioso!!!! una buona giornata! ely

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    1. E pensa Ely, che non ho fotografato nemmeno il più grande. Da lontano c'erano certi punti che sembravano un tappeto viola di fiori. Meraviglioso.
      Un bacio
      Francesca

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  4. da anni ormai sto cercando di " limitarmi all'essenziale" e di goderne.
    Perchè la realtà che ci circonda, quella fatta di cose ed oggetti inevitabilmente si evolve: e non ci sarà più.
    Perchè la casa tanto amata cadrà, cadrà il suo tetto e gli alberi la ricopriranno.
    Perchè è vero che, come dici tu, le persone che ora sono sulla terra tra 100 anni - o meno- non ci saranno più e , di molte, non ci sarà neppure il ricordo.
    E' per questo che, da anni, cerco davvero di vivere il mio presente, che non vuole dire rinunciare affatto a sogni e desideri: per me significa avere fatto un bel " decluttering" - parola ora così di moda.( che ODIO!!!) - tra le persone, tra i miei interessi, tra i miei desideri. Per me significa vivere l'essenziale, togliere di torno gli orpelli inutili, soprattutto toglierli dalla mia testa.
    Un grande abbraccio Lela

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    1. Essenziale, essenziale... sfoltire, tagliare, pulire, fare spazio... tutti concetti che aiutano a vivere meglio il momento presente, sentendosi più liberi, più leggeri.
      E' vero.
      Un abbraccio e... ti aspetto.
      Francesca

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  5. Il tuo scrivere: pura realtà!!!
    Complimenti per gli scatti, sono bellissimi!
    Buona giornata da Beatris

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    1. Grazie. Auguro anche a te delle meravigliose giornate.
      Un bacio
      Francesca

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  6. Molta saggezza c'è in questo post... e le tue riflessioni di fronte a quella casa-rudere sono condivisibili. A me le case abbandonate non fanno paura, piuttosto malinconia. Ma credo sia inevitabile. Un abbraccione e complimenti per le foto!

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    1. Quando sono sola, come in questo caso, ho un po' di paura... ma questa casa aveva qualcosa di positivo, pur nella sua decadenza. Credo che sia stata una casa felice!
      Un abbraccio
      Francesca

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  7. Anch'io mi sono trovata spesso a riflettere sul concetto di impermanenza che è così difficile da accettare per noi esseri umani ,così terreni, concreti ed attaccati alle cose che abbiamo; eppure penso che capire l'impermanenza sia il segreto della saggezza e della serenità. Le case abbandonate mi affascinano tanto, proprio perchè mi fanno pensare alle cose che hai scritto tu.
    Un abbraccio
    Giorgia

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    1. Ci giravo intorno econtinuavo a pensare: Chissà chi ci abitava qui? Chissà come mai l'hanno abbandonata? Ma in quanti erano? Ci stavano bene qui?
      Deve essere stata una bella casa, grande, spaziosa e poi è situata davvero in una posizione stupenda. Peccato che sia ridotta in questo stato!
      Un bacio grande
      Francesca

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  8. L'impermanenza è l'antico "ricordati che devi morire" scritto nei librettini della messa di un tempo. In quel caso, la paura della morte avrebbe dovuto costringere la persona a comportarsi bene, per guadagnare il paradiso... nel tuo dire, invece, quel che deve aumentare è la consapevolezza del valore della vita e del tempo. Bello.
    Mi piacerebbe vivere così, dolcemente, ma la politica ti costringe, ti inchioda alla dura realtà, ti angoscia e determina la tua vita senza lasciarti scampo alcuno.
    Ciao.

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    1. Ricordati che devi morire mi mette angoscia. Ma sapere che siamo solo di passaggio e che quindi dobbiamo vivere al meglio il nostro tempo, senza affanni e senza sgomitare, ti fa vivere con maggioreserenità. Ci dobbiamo godere la vita, sempre.
      Di politica non mi intendo e non mi interessa (eforse sbaglio!)... e ti assicuro che non mi angoscia nemmeno lei!!! Anche la politica va e viene!!!
      Un abbraccio
      Francesca

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  9. L'impermanenza :non conoscevo questa parola ! Io soprattutto ora, nella mia età continuamente mi ripeto "tutto passa". Una mia cara amica inglese quando ha festeggiato i suoi 60 anni ha detto - ora voglio vivere come se ogni giorno fosse il mio compleanno !- Mi colpirono queste parole ...E già è proprio in questa fascia di età che ancora di più si riflette sul -tutto passa- o l'impermanenza . Le case abbandonate mi suggestionano molto e mi fanno fantasticare sulle persone che l'hanno abitata, le gioie, i dolori e gli amori tra quelle mura .........Bellissimo post!!! Buona serata,,,,

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    1. Credo sia normale afferrare il concetto di impermanenza in età avanzata. Quando si è giovani ci si crede immortali e non si pensa affatto che ciò che vogliamo costruire nella vita è fragile quasi quanto noi. Nulla resiste al tempo, nemmeno le montagne.
      Bacio
      Francesca

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  10. Questo post è bellissimo.... mi ci ritrovo... anche a me le case abbandonate mi hanno sempre un po' suscitato timore ma la curiosità ha sempre vinto e spesso anzi nelle mie scarpinate mi sono andata a cercare paesi interi abbandonati.... e il visitarli ha logicamente suscitato conclusioni molto simili alle tue, la vera saggezza sarebbe nel non dimenticarsele mai certe conclusioni.... ma basta una piccola nube (metaforicamente parando) e puff si ricade nell'inutile tribolare quotidiano!

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    1. .... ecco un post di cui ti parlavo http://lestagionidimissmeletta.blogspot.it/2006/09/tutto-ritorna-madre-natura_2.html

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    2. Ti consiglio la lettura di questo post, scritto da Daniela (Il coltello di Banjas)
      http://ilcoltellodibanjas.blogspot.it/2015/03/una-piccola-scuola-con-una-stufa-e-un.html
      E' un post tenerissimo su dei quaderni trovati proprio in una casa abbandonata del cuneese.
      Anche qui, in montagna, ci sono molti paesini completamente abbandonati e se entri nelle case trovi ancora tutto: mobili, suppellettili, libri e quaderni. Quelle cose che nell'eccitazione di cominciare una nuova vita in pianura o in città, non si è pensato di portare via. Fa malinconia vedere questi pezzi di vita abbandonata!
      Un abbraccio
      Francesca

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  11. sai Francesca..ultimamente io l'ho riscoperta per forza di cose "L'impermanenza" e ti do ragione quando dici che dobbiamo vivere con il bello e con oil brutto della vita ma do anche ragione a Sari :Molte volte si è inchiodati dalla realtà e la naturalezza passa in secondo piano purtroppo :) bellissimo il tuo post , mi sta facendo riflettere non poco. Un abbraccione

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    1. Io sono una incallita ottimista che pensa sempre al lato positivo delle cose. Se non fosse stato così non sarei sopravissuta negli ultimi anni. Sono quella che all'indomani dell'11 settembre pensava che da li in avanti il mondo sarebbe stato migliore perchè non poteva che essere così, perchè quello che era successo era troppo grave per non far riflettere e per non cercare la strada della convivenza. La storia mi ha smentito ma non smetto di sperare. La realtà è quello che è ma non ci deve inchiodare ne impedirci di vivere con naturalezza!
      Ti abbraccio
      Francesca

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  12. Scoperta oggi attraverso un'amica comune,mi piaci un sacco e mi hai fatta pensare!!!
    Grazie

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    1. Grazie Lorenza. Adesso passo da te.
      Benvenuta!!!
      Francesca

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  13. Hai scritto delle cose stupende. Le "sento" profondamente ... E poi l'impermanenza ... accettarla forse è la chiave di volta per una vita serena. Grazie.

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    1. Grazie a te. L'impermanenza a prima vista sembra una cosa brutta ma può, se compresa, diventare la chiave della serenità.
      Baci
      Francesca

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  14. Hai scritto delle cose stupende. Le "sento" profondamente ... E poi l'impermanenza ... accettarla forse è la chiave di volta per una vita serena. Grazie.

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  15. Da ricordare che il Wabi-Sabi è una filosofia che contempla proprio il passare del tempo e le cose "vissute". Franco

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