martedì 1 dicembre 2015

Lasciar andare...



Sto imparando ad ascoltarmi e nell'ascolto alcune cose mi piacciono, altre mi infastidiscono, altre le scopro come pesi da lasciare andare.
Capisco che ci sono cose da tenere e nutrire, altre da lasciare andare con coraggio.
Cominciamo con le cose piccole, un passo alla volta.
L'altro giorno ho gettato la mia Pasta Madre. Era praticamente morta, dimenticata in un angolino del frigo da settimane.
Mi piace fare il pane ma la PM è un impegno che adesso non mi sento di avere. Non mi piace fare il pane perchè DEVO fare il pane, altrimenti la Madre perde forza... Avevo capito che era un piccolo peso e l'ho lasciato andare!!!
Altra piccola cosa che ho abbandonato: il gruppo di lettura.
Mi piace leggere ma non amo leggere un libro perchè DEVO, perchè è il libro scelto dal gruppo, perchè poi devo dare un giudizio... Anche quello era un peso e l'ho lasciato andare!
Come vedete, niente di veramente importante ma è un inizio.
Mi sto guardando intorno e sto individuando dei doveri che nessuno mi impone ma che in un modo o nell'altro condizionano la mia vita e ogni giorno, un po' per volta, li lascerò andare.
Oggi sono piccole cose, domani chissà....

Un abbraccio
Francesca

27 commenti:

  1. sempre più spesso mi trovo in sintonia con i tuoi pensieri e questo mi fa capire sempre di più che il feeling esiste.....
    quando ho compiuto 50 anni ho iniziato a rendermi conto che....il tempo davanti non è infinito e che non ha senso disperdere tempo d energie, fisiche e mentali, in mille rivoli di cose, situazioni, persone che non hanno più nulla da dirmi e darmi ed a cui io non ho più nulla da dire e dare.
    Semplice.
    Tutto qua e, come dici tu, ho iniziato a buttare via piccole cose, passando, mano a mano, a tenermi quello che per me è essenziale e fondamentale: ora ho con me ciò che amo, ciò che mi fa stare bene, ciò e coloro a cui ho veramente qualcosa da donare.
    Non ho più voglia, nè tempo, per tutto il " superfluo"!
    ho sempre più voglia e bisogno di arrivare al nocciolo...
    un grande abbraccio
    lela

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    1. La prima cosa che ho "buttato" ormai già anni fa, anche se non in senso letterale poichè gli altri membri della famiglia non avrebbero approvato, è stata la televisione. Ho pensato al tempo, alle ore perse davanti a quell'oggetto e mi sono venuti i brividi! Adesso è tempo di pulizie, soprattutto interiori perchè se mi parli di pulizie di casa... no, non sono mai stata una perfetta donna di casa!!!!!!
      Mi fa piacere che te ed io si abbia questa sintonia...
      Ti abbraccio tanto
      Francesca

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  2. Forse il n°50 porta in noi una sorta di saggezza interiore che ti fa agire in difesa delle cose veramente importanti e gioiose per noi stessi... anche per me con il prossimo anno saranno 50... e pure io mi sono liberata di tanti fardelli, di tante false amicizie, di gravosi legami. E' giusto così! sento che mi manca la forza e la pazienza per stare dietro a tutto e a tutti! E' tempo di scegliere e di curare noi stesse! un abbraccio! MARI

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    1. Io 50 li avrò fra tre anni... per allora spero di essere già una Naturopata! Cambieranno tante cose per me a 50 anni. Sicuramente il lavoro sarà una di quelle cose. E credo che cambieranno tante cose anche negli equilibri della famiglia!
      A 50 anni forse si matura la consapevolezza che la vita che abbiamo davanti è quella che ci accompagnerà verso la vecchiaia: forse si fa un bilancio e si capisce, consciamente o inconsciamente, che molte cose che si volevano non sono arrivare, che siamo scesi a troppi compromessi, che abbiamo fatto troppe rinuncie.
      Non ho più paura di essere considerata egoista se oggi mi prendo del tempo e dello spazio mio. Ho dato tanto agli altri, adesso voglio dare a me stessa!!!
      Bacioni
      Francesca

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  3. di nuovo io.....mi mandi via mail il tuo cellulare? Ho cambiato il mio, finalmente- come dice Tommaso - ne ho uno decente, ma il fatto è che ho perso tutti i numeri!
    Sai' l'ho comprato per avere in diretta le fotografie dei mie nipoti!!!! Altrimenti avrei ancora quella specie di cell, che funzionava benissimo, ma aveva più o meno la mia età e che avevo ereditato da mia figlia. Per i miei cuccioli questo ed altro...anche imparare nuove tecnologie,che, per me, anche la fotocopiatrice nuova in ufficio è nuova - ed alta - tecnologia! Sono proprio imbranata ( ...o forse non mi applico, come mi dicono i ragazzi...)
    un bacio
    Lela

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    1. Ti ho mandato un messaggino sul cellulare!!! Fa lo stesso?
      Bacioni
      Francesca

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  4. Parole sacrosante Francesca. E quanto ci si sente meglio dopo aver preso certe decisioni? Cose peraltro piacevoli, come succede a me per il ricamo, ma quando poi ti accorgi che quello che era un pungolo, uno stimolo, diventa improvvisamente un peso...tutto perde di significato ed allora VIA!
    Seguo con interesse i tuoi passi nello studio che stai portando avanti, con amore.
    Un saluto Susanna

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    1. Abbandonare il Gruppo di Lettura, di cui oltre tutto ero il coordinatore, è stata una decisione non facile. Ma non voglio prendere in giro nessuno!!!
      In questo lavoro di pulizia bisogna essere onesti con se stessi ed essere in grado di capire cosa ci nutre e cosa ci succhia energia.
      Continua a seguirmi perchè ho l'impressione che più mi inoltrerò nello studio, e più interessanti diventeranno gli articoli!!!
      Bacio
      Francesca

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  5. Quanto mi piacerebbe lasciar andare tante di quelle cose anche a me ...ma non ho quella forza interiore per farlo e ...si rovina l'anima ...e continuo il tran tran di sempre ....Hai ragione la filosofia di vita dovrebbe essere" voglio vivere così"....Un saluto!!!

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    1. Dai, comincia dalle piccole, piccolissime cose... potrebbe anche semplicemente essere quel cappotto vecchio che tieni nell'armadio da 30 anni e che non metti più... oppure la vecchia caffettiera di zia Maria che è li a fare la muffa da una vita!!! Comincia dalle cose materiali... il resto poi viene da se!
      Un bacione grande
      Francesca

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  6. Che belle riflessioni, le tue e anche quelle dei commenti che mi hanno preceduto...
    Da qualche tempo mi sono accorta che non riesco più a fare tutto, sarà l'età che avanza, ma forse anche un po' di saggezza tardiva che mi fa capire di quante cose non indispensabili mi stavo caricando.
    Poi ci sono anche degli 'obblighi' che ci vengono imposti dagli altri e che, in occasione delle feste natalizie di quest'anno, avverrto come dei pesi e non dei piaceri.
    Sto parlando di quelle cene, ritrovi, feste, inviti che in questo periodo ingormbrano la mia agenda e che per la maggior parte sono degli incontri 'di facciata' e che sento come delle imposizioni e non come piacere di ritrovarsi o di incontrare persone amiche.
    Ecco, mi sto liberando da questi obblighi e senza inventarmi scuse...finalmente mi sto rendendo conto che alla mia età non devo più compiacere nessuno.
    Un vero sollievo...
    Buona giornata!

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    1. Volutamente ho evitato queste cose quest'anno.
      Cene, incontri, ritrovi... ho detto NO a tutto!
      Che stia diventando un eremita dei boschi?
      Un tempo a queste cose ci tenevo, mi piacevano ma anche io da qualche tempo le vivo come un peso, un orpello che porta via energia! Amo stare a casa con i miei figli, parlare con loro, cucinare per loro, passeggiare nei prati e nei boschi in ogni stagione e guardarmi intorno alla ricerca di piccoli tesori da fotografare o raccogliere. Trovo certe persone estremamente faticose (purtroppo persone anche molto vicine a me) e cerco di tenerle a distanza, per quanto mi è possibile. Spesso vengo criticata e mi si dice che sono diventata un orso... Va bene, sono un orso, non c'è nulla di male ad essere un orso se l'orsaggine è una libera scelta di vita, una filosofia dell'Anima, un'esigenza della personalità!
      Sogno delle feste natalizie silenziose e solitarie... e se tutto va come desidero, forse riuscirò ad ottenerle!!!
      Un abbraccio
      Francesca

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  7. Capisco benissimo questa sensazione e la provo fin troppo spesso! Il fatto è che anche fare cose che ci piacciono e ci fanno star bene possono diventare "pesanti" se non è il momento o il modo giusto di farle. A me di solito capita col blog: passano giorni e giorni in cui mi faccio di nebbia e dopo un po' inizio a sentire un certo senso di colpa, una specie di frustrazione e così devo ricordare a me stessa che se non ho niente da dire è meglio tacere, che un blog non è un lavoro e che non sarò mai di quelle che scrivono la ricetta della pasta al pomodoro pur di dare un segno di vita...

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    1. scusa se mi intrometto, ma mi piace sempre un sacco ciò che scrivi.
      hai ragione, il blog non è un lavoro.Ed io, che blog non ne ho ma ho scoperto, attraverso i blog, persone meravigliose ( a partire da Francesca), mi accorgo subito, a naso o a pelle, la sincerità e l'autenticità!
      C'è troppa gente in giro che parla per parlare, per dire " Guarda che esisto" e magari ti racconta come pulisce le scarpe o come prepara, come dici tu, la pasta al pomodoro.
      io lo chiamo " il pudore del silenzio" : se non si ha nulla da dire si tace: non è che possiamo avere cose interessanti da dire ogni giorno o opinioni su ogni cosa! Esiste la voglia ed il bisogno di tacere ed esiste il dubbio!.
      un abbraccio
      Emanuela

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    2. Succede anche a me con il blog. Passano i giorni e non mi viene nulla da scrivere, così comincio a sentirmi in colpa... E pensare che l'ho aperto per me stessa come una specie di terapia, non per lavoro... Mah, che stupida!

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    3. Penso che sia normale, soprattutto quando si cominciano ad avere dei lettori fissi. Ci si sente un po' in colpa per loro, si pensa "e se poi non scivo più li perdo..." o cose di questo genere! L'ho pensato anche io in passato e forse di quando in quando lo penso anche adesso ma non mi faccio più influenzare perchè mi sono resa conto che se un blog è bello e se ti interessano le cose che ci vengono scritte, lo leggi comunque che ci siano nuovi post ogni giorno o uno ogni due mesi. Vi faccio un esempio: io seguo da un bel po' di tempo il blog di "Agricoltore Anacronistico". Lui scive di tanto in tanto, una volta al mese, a volte anche meno... io so che se non scrive è perchè è un periodo di grande lavoro o perchè non ha nulla da raccontare. Non c'è nemmeno bisogno di dirlo, lo so e basta!!! E non per questo smetto di leggerlo!!!
      Se il blog è semplicemente un modo per parlare delle nostre idee, delle nostre passioni, senza stare li a contare i lettori o i contatti, allora tutto questo non ci dovrebbe importare. Se è solo un modo per gonfiare il nostro ego allora, pur di non perdere contatti, commenti e lettori, siamo disposti a dare anche la ricetta delle uova sode o a scrivere di tutto, anche del colore delle pantofole che teniamo sotto il letto!!! Ma che lettori saranno, alla fine? Io preferisco pochi ma buoni, ragazzi... io preferisco voi!!!
      Un bacione
      Francesca

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    4. Scusate se mi intrometto, volevo farlo già prima poi mi sono trattenuta ma ora devo dire la mia :-). Io credo che il mondo dei blog è bello perché vario, se un blog non ti interessa o non ti piace non lo leggi punto e basta, ma quello che non interessa a me può forse interessare ad altri, non giudico. Io leggo diversi blog per motivi vari, alcuni mi fanno ridere, altri mi insegnano qualcosa, alcuni mi fanno rilassare, altri mi fanno pensare, alcuni mi danno suggerimenti, altri mi stimolano a provare nuove cose, alcuni mi fanno sognare realtà diverse altri mi mettono davanti alla mia di realtà.

      Leggo anche blog svedesi e vi dico che se nessuno svedese avesse scritto nel proprio blog le classiche e facili ricette svedesi come le polpette svedesi e che ne so i biscotti speziati (che possono corrispondere alla nostra pasta al sugo e uova sode) mi sarei persa una parte della vera vita svedese. In questi blog ho letto suggerimenti e capito cosa si nasconde dietro un piatto classico. Voglio dire che c'è di male? Chi sa già fare queste cose non legge quei post o non legge quel blog, chi non è interessato non segue quei blog...e poi non dimenticate che scrivere un blog può essere una terapia per chi lo scrive, e se quei cinque dieci minuti dedicati al proprio blog, anche scrivendo di come uno ha fatto le uova sode, fanno stare meglio ben vengano, finché non si scrivono cose che possono danneggiare qualcuno, offendere o fare male.

      Un abbraccio ragazze!

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  8. Dire NO a tutto ciò che soffoca la nostra creatività e a tutto ciò che ci fa perdere il tempo prezioso che abbiamo a disposizione.
    Libertà di dire e far nel rispetto della libertà altrui è un traguardo che si raggiunge nel corso della vita, non ci si può fermare un istante prima.
    Ti auguro di dire sempre NO a tutto ciò che ti immalinconisce.
    Un caro saluto

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    1. Grazie, bellissimo augurio!
      Dire NO è una lezione che ho imparato da poco e non è per niente stato facile impararla.
      Quanti sensi di colpa le prime volte!!!
      Ma poi mi sono resa conto che quel SI detto di malavoglia risuonava come un immenso NO dentro di me, una ribellione soffocata che mi faceva del male.
      Ho deciso che dirò SI solo quando risuonerà SI anche dentro di me, quando sarà un SI sentito. Nel dubbio se fare o non fare una certa cosa, se dare o non dare la mia disponibilità e il mio tempo devo sempre chiedermi: cosa mi dice la mia anima? Come risuona questa cosa dentro di me? E' un Si o un NO?
      Un abbraccio
      Francesca

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  9. Come ti capisco Francesca. Io sono riuscita a non far entrare nella mia vita cose che avrei sentito come un obbligo. Ho tenuto lontano persone che mi toglievano soltanto l'energia in commenti e giudizi mai chiesti sulle mie scelte. E non me ne sono mai pentita, via con tutto quello che ci toglie la gioia di vivere invece che darcela! Sono contenta che ci sia arrivata anche tu, continua ad eliminare quello che non ti piace, vedrai ti sentirai meglio.

    E per quanto riguarda il Natale come dice Luisella ci sono obblighi imposti, io me ne sono liberata da un bel po', molti fanno fatica a capire, ma è la mia vita, sarebbe un peccato doverla vivere come desiderano gli altri e non come desidero io!

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    1. Se tutto va come vorrei avrò un Natale davvero particolare quest'anno... ma ne parlerò solo a cose fatte... forse il giorno dopo Santo Stefano!!! Un Natale come ho sempre desiderato e molto in linea con il mio nuovo modo di vivere e sentire!
      Un bacione
      Francesca

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  10. Questo è un argomento molto interessante. Negli ultimi mesi anch'io mi sono sentita spesso appesantita. Soprattutto dagli oggetti e dalla fatica che si deve fare per gestirli. Insomma, più si possiede più ci si appesantisce. Vorrei buttare via quasi tutto! E poi, è vero, anche Il Natale a volte diventa pesante e sono già un po' angosciata dagli inviti a pranzi e cene che mi arriveranno!

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    1. Io ho buttato via quasi tutto! Ogni tanto qualcuno mi chiede "Che fine ha fatto quel tale oggetto che ti avevo regalato quel tal natale", o "dove hai messo quel bel vestitino che avevi un tempo"?... VIA, buttato via o regalato. Anche cose preziose o costose... se avvicinate al cuore non mi dicono più nulla, allora si possono gettare.
      Le uniche cose che mai getterò sono i libri e le fotografie. I primi sono i serbatoi della conoscenza, i secondi quelli della memoria.
      Bacioni
      Francesca

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  11. Che bel post Francesca... E che bello sentire che tante persone stanno almeno provando a volersi bene. L'evoluzione del nostro pianeta è cominciata. Noi possiamo cominciare a sentire questo cambiamento e adeguarci, oppure rimanere ancorati alle vecchie abitudini alle cose materiali e restare fermi e continuare a sentirci stanchi stressati e a correre dietro al tempo che sembra non bastare mai. Il tempo è solo nostro, usiamolo per le cose belle che noi amiamo. Chi ci sta vicino capirà e anzi, farà lo stesso. È un dovere anche verso i nostri figli dare loro questo esempio, perché crescano sereni senza falsi condizionamenti, liberi di decidere per loro. Se siamo sinceri non possiamo essere considerati egoisti, se siamo sereni trasmetteremo serenità a tutti quelli che ci stanno a fianco. Tutti abbiamo bisogno di rallentare, di guardarci dentro e di ascoltare quella voce interiore che saprà guidarci. Questa è l'unica via che dobbiamo percorrere: cominciare da noi per curare il mondo. Se ognuno si vorrà bene, la pace non sarà lontana.
    Un abbraccio
    Patrizia

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    1. Era Ghandi che diceva "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo"? E' vero quello che scrivi, assolutamente vero.
      Tornando a Bach, lui scrive che l'uomo prima deve guarire se stesso e dopo potrà guarire gli altri. E' un lavoro che deve partire prima da noi. E' inutile puntare il dito, lamentarsi che le cose vanno male, che non ci piacciono e basta. Dobbiamo fare noi lo sforzo di cambiare, poi quello che abbiamo intorno cambierà di conseguenza!
      Un bacio immenso
      Francesca

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  12. Quanta saggezza nelle tue parole... lasciar andare è crescere ed evolvere e lo sto sperimentando su di me da qualche tempo, imparando piano piano a staccarmi da situazioni, oggetti, pensieri ed abitudini: che piacevole senso di libertà e di rinascita!

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  13. Pensavo di essere "un pesce fuor d'acqua" e, invece, vedo con piacere che siamo in diverse ad iniziare ad eliminare i mille orpelli costruiti nel tempo. Riscoprire il piacere dell'ascolto, prima di tutto di noi stesse e, poi, anche degli altri; delle piccole cose che ci fanno stare bene; della gratitudine... Solo così, penso, potremo augurare veramente un buon 2016. Un caro saluto.

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