Ed eccolo il Prozio Giulio, fratello minore di mio nonno Luigi.
Leggendo il suo libro mi sono letteralmente tuffata nella vita della mia famiglia paterna dei primi del '900. I bisnonni Gabriella e Domenico, mio nonno Luigi, il secondogenito e poi gli altri fratelli e sorelle, in tutto sette.
Da sinistra: Zio Giovanni, Zia Anna, Zio Giulio, Zio Gino e Zio Bruno. Nella foto mancano mio nonno Luigi e la Zia Caterina. |
Ho scoperto cose che non avrei mai immaginato. Per esempio non sapevo che mio nonno, lo zio Giovanni, di un anno più giovane, lo zio Giulio e lo zio Bruno sono stati cacciati da ben tre collegi quando frequentavano le superiori, proprio per la loro propensione agli scherzi e alla insofferenza alla disciplina.
D'altronde erano cresciuti in campagna, liberi come uccelli, con due genitori piuttosto permissivi e la vita di collegio non era certo fatta per loro.
I miei Bisnonni, Gabriella e Domenico |
da sinistra: nonno Luigi, Zio Giulio e Zio Giovanni (1904) |
La famiglia in villeggiatura ai bagni di Lignano nel 1910 |
Intanto la Grande Guerra si fa sempre più presente nella vita della famiglia: qualche amico e vicino partito per il fronte non torna, i contadini richiamati che non lavorano più i campi e la campagna che è semiabbandonata e poi, il colpo più duro, mio nonno Luigi che si arruola volontario e parte per il fronte del Carso, le sue sporadiche visite in licenza, i suoi drammatici racconti. Le ultime pagine si chiudono con la tragica ritirata di Caporetto, l'abbandono frettoloso della casa, gli austriaci che avanzano veloci, i colpi di mitraglia, la paura, la fame...
Vorrei scrivervi qualche stralcio, qualche passaggio, ma dovrei trascrivervi tutto il libro perchè è tutto bellissimo. L'edizione è di quelle famigliari, stampato in pochi esemplari solo per la lettura dei parenti e degli amici ma questo libro meriterebbe una pubblicazione "vera" perchè oltre ad essere ben scritto, è ironico, divertente e racconta una pagina della nostra storia davvero interessantissima.
Sono davvero contenta di avere letto questo libro perchè c'erano moltissime cose della storia di mio nonno e dei suoi fratelli che ignoravo totalmente.
Mio nonno lo ricordo poco perchè purtroppo morì quando avevo appena 5 anni, lo zio Giovanni perse la vita molto giovane cadendo da cavallo, zio Giulio divenne medico e primario stimatissimo e come tutti gli altri visse una vita lunga e serena. Serbo dei vecchi zii, tutti ormai scomparsi da tempo, un caro ricordo...
C'è qualcosa nei loro visi che mi commuove. Nei loro occhi vedo gli occhi di mio padre e in parte anche i miei. Un filo ci lega, un filo fatto di destino e sangue, di DNA e di ricordi!
Ma spontanea mi sorge una domanda: come mai mio nonno Gigi, che si è arruolato volontario a diciotto anni per andare a sparare agli odiati austriaci, che ha combattuto a Caporetto e a Vittorio Veneto, poi abbia sposato una ragazza austriaca? L'Amore... l'Amore...
Nonno Gigi, Nonna Lilli e mio papà... (1929) |
Un abbraccio a tutti
Francesca