Da poco più di due anni faccio parte del gruppo di volontari di "Nati per leggere" e in tutto questo tempo quello che ho ricevuto è molto più bello e grande di quello che ho dato.
In genere leggiamo nella biblioteca di un paese qui vicino ma anche nelle scuole e negli asili. Abbiamo letto anche in un museo e fra due settimane faremo una lettura pubblica in occasione dell'accensione dell'albero di Natale nella piazza di un paese limitrofo.
Insomma, siamo diventate "famose" e richieste!
Ieri eravamo in biblioteca. In genere ci sono tantissimi bambini, dai tre ai sette-otto anni ma ieri, non so per quale strana congiunzione astrale, i bimbi erano davvero pochi... ma non ci siamo lasciate scoraggiare! Giammai!!!
Elena legge al "folto" pubblico |
D'altronde ad Halloween, quando le ormai consuete letture di fine mese le abbiamo fatte al museo, i bimbi erano talmente numerosi che non sapevamo dove metterli!!! E abbiamo ottenuto talmente tanto successo che abbiamo avuto anche l'onore di un articolo sul giornale locale!!!
E quanto ci siamo divertite!!!
Questa sono io ad Halloween vestita da strega - la foto è un po' sfuocata, peccato!!! |
Bello, bellissimo leggere ai bambini perchè sono il pubblico più puro che si possa avere. Se apprezzano una lettura lo si capisce subito... e anche se non l'apprezzano lo capisci subito, perchè non hanno filtri o maschere.
Se potessi farlo, andrei a leggere ai bambini tutti i giorni. E' una ricchezza incommensurabile!
Un abbraccio
Francesca
Ho sopportato 100 pagine di questa qui che manco scende dall'aereo e ha già il poeta sfigato e il fotografo talentuoso ai suoi piedi, e molla entrambi per sposare il borghese fidanzato in un tripudio di pizzi e svolazzi. Ma poi... poi il fidanzato (ora marito) borghese, con carriera sicura, che la ama ma anche no è troppo poco, e così si tormenta ancora il giovane fotografo perchè si sa, il vero amore, quello totalizzante, vince sempre.
Ho tollerato ancora 50 pagine di "siamo solo noi e il mondo fuori", e sono così felici, ma così felici che quando finalmente tutti e due fanno carriera (perchè il vero amore è romantico, ma la miseria lo è per poco) e lui la ama totalmente nonostante lei sia una prugna secca vecchia e insopportabile che manco si accorge che le sue studentesse sono tutte strafighe che glielo deve far notare lei così che la possa rassicurare che non se ne accorge, ecco che Gemma deve cercare quello che le manca e allora parte la corsa al figlio, perchè si sa mai che Diego la lasci, e allora deve possederlo, o possedere una parte di lui che sarà sua e sua soltanto.
E ho sopportato ancora 50, 60 pagine di esami, aborti, tragedie, ovuli incompleti, con la protagonista in avvitamento completo su se stessa, per questa ossessione riproduttiva, fino all'ultima speranza, fino al rigetto della richiesta di adozione.
Ho tollerato altre dieci, 20 pagine, (ma lo confesso, ho saltellato e molto) di metafore su uteri sterili, deserti inospitali, ovuli tristi, altre donne fertili e lei no.
Poi ho detto basta.
Non me ne frega niente di sapere come sia nato Pietro, da chi e da cosa abbia ottenuto sta donna il figlio che tanto desiderava, come abbia perso Diego, e incontrato il marito. Mi importava di Sarajevo, della guerra, di Rajko, ma l'idea di dover sopportare altre 300 pagine dei piagnistei di questa mi è intollerabile.
La vita è troppo breve per passarla a leggere libri così.
Margaret, mi dispiace, ma passi da "lettura possibile" (nemmeno Non ti muovere mi era piaciuto granchè) a "lettura impossibile". Tu manco te ne accorgerai, ovviamente, ma io si.
Addio."
Del gruppo di lettura c'è anche un blog, che forse indegnamente gestisco, dove troverete tutti i commenti sui libri letti e i resoconti delle serate del "Naso nei libri". Se vi va, ecco l'indirizzo del blog: ilnasoneilibri.blogspot.it